A.S.A.E.C.
Associazione antiestorsione catanese
"Libero Grassi"

Genesi:

L'ASAEC si costituisce a Catania nel 1991. Degrado, crisi economica pressioni malavitose opprimono il tessuto sociale cittadino. Una cultura mafiosa fondata anche sull'individualismo, purtroppo storicamente proprio del nostro popolo, frena la tensione al rinnovamento ed alla partecipazione civile che pure lievitano in tanti strati della società civile della città.

Obiettivi:

L'associazione (costituita da imprenditori, professionisti, impiegati, studenti, casalinghe) si pone innanzi tutto l'obiettivo di combattere l'imposizione del "pizzo" da parte dei malavitosi nei confronti di esercenti ed imprenditori vari, qualificandosi quale intermediario tra la vittima e le istituzioni. Si propone di contrastare la sensazione di isolamento in cui viene a trovarsi la vittima di estorsione, la sostiene nella denuncia presso gli organi di polizia, la sostiene gratuitamente nei processi contro gli estortori.

Cronologia delle attività:

Gli anni 90 segnano il momento di massima pressione mafiosa in Italia.

Nel 1992 avvengono le stragi Falcone/Borsellino e nascono numerosi movimenti antimafia. Anche le associazioni antiestorsione si moltiplicano. Dietro nostre pressioni il Parlamento vara una normativa antiracket, che tutela e risarcisce le vittime, ed istituisce un Commissariato apposta per le problematiche del racket.

Nel 1993 l'Asaec organizza un concorso a premi per scuole dalle elementari alle superiori. I nostri soci incontrano gli alunni di 70 scuole, collaborano con gli insegnanti per attivare la sensibilizzazione. Alla fine dell'anno scolastico con 542 temi 387 tra disegni e collage, 5 quadri ad olio, un video, si organizza una grande manifestazione.
Nel 1994 l'ASAEC viene riconosciuta istituzionalmente ed inserita negli appositi Albi Prefettizi, partner fissa nei convegni ed incontri sulla cultura della legalità. Nello stesso anno l'amministrazione comunale di Catania ospita l'ASAEC presso i locali del 1^ consiglio di quartiere e sponsorizza la pubblicazione di un libretto con strisce a fumetti (disegnate da Sergio Staino) che sensibilizza gli esercenti alla lotta al racket.
Nel 1995 l'ASAEC partecipa alla stesura della legge antiracket della regione Sicilia.

Nel 1996 collabora fattivamente alla costituzione di un Ambulatorio Antiusura a Roma presso la sede della Cofesercenti.

Nel 1997 l'ASAEC costituisce, con le altre associazioni antiracket, che nel frattempo sono diventate 48, la F.A.I. (Federazione Antiracket Italiana con sede a Roma in Via Messina 19).

Nel 1998 l'ASAEC ritiene opportuno adeguarsi al Decreto Legge 460/97 optando per la forma ONLUS.
Nel 1999 contribuisce all'istituzione di un Ambulatorio Antiusura presso la Confesercenti di Catania.

Dal Giugno 2000 Pia Giulia Nucci, socia fondatrice e past-presidente dell'ASAEC, é Presidente della F.A.I. Federazione Nazionale Antiracket. Dal Luglio 2000 l'Asaec fà parte dell'Osservatorio sulla legalità istituito presso il CNEL e presieduto dal Prof.Conso (Pres.Corte Costituzionale).

Nel Gennaio del 2001 l'ASAEC partecipa a pieno titolo e con un intervento alla 1^ Conferenza Nazionale contro l'usura e l'estorsione, svoltasi sotto l'Alto Patronato, e con la presenza, del Presidente della Repubblica e delle più alte autorità dello Stato ed organizzato dal Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura. Nel Febbraio del 2001 l'ASAEC trasferisce la propria sede presso l'Assessorato alla Cultura del Comune di Catania. Il 6 Marzo 2001 l'ASAEC firma con il Provveditorato agli studi, con l'Associazione Nazionale Magistrati, con l'Amministrazione Comunale e con nove scuole della provincia di Catania, un protocollo d'intesa in cui "Si ritiene opportuno avviare un progetto sperimentale con lo scopo di attivare un laboratorio sistematico e permanente per la formazione di una coscienza civile e la diffusione della cultura della legalità, capace di modificare comportamenti e stili di vita." All'interno di questa convenzione una prima attività è consistita nella somministrazione di un questionario sull'usura, somministrato direttamente ai ragazzi.