“L’arresto del Guglielmino impone alcune riflessioni su altri due argomenti di oggi apparentemente lontani tra loro ma che invece sono interconnessi perché fotografano una situazione drammatica.
La notizia più importante: da quanto apprendiamo dalla Polizia di Stato e dagli organi di informazione è stato arrestato un ‘imprenditore prestanome del clan Cappello a capo dei 13 supermercati MD che aveva lo scopo di riciclare i proventi della cosca.
Il nuovo questore ha giustamente sottolineato che l’imprenditore mafioso inquina il mercato poiché altera l’economia del luogo dove opera. Quando l’economia non è regolata dalla libera concorrenza si avvita su se stessa e muore.
Noi crediamo che il caso dei supermercati sia ancora più inquietante perché influisce sulla salute di tutti i cittadini anche i bambini: colui che traffica con la droga per conto della mafia pur sapendo che la droga uccide i nostri giovani può contemporaneamente gestire con responsabilità e coscienza i suoi supermercati per garantirne gli standard di qualità o di conservazione della merce esposta in vendita nei suoi scaffali?
Ci domandiamo con quale animo i catanesi potranno ancora frequentare questi supermercati.
E qui veniamo alla seconda notizia: sui dati ISTAT si evince che la Sicilia ha il PIL più basso d’Italia seconda solo alla Calabria. Il quadro mette in luce il fenomeno della povertà di un territorio legandola direttamente alla penetrazione mafiosa. La povertà, l’arretratezza, la disoccupazione, l’analfabetismo aumentano nelle regioni dove comanda la mafia.
Il fatto dimostra che l’interesse di pochi infimi personaggi danneggia irreparabilmente tutta la popolazione.
La terza notizia riguarda le eccellenze del gusto: tre regioni del Nord Italia sono state selezionate per una prestigiosa classifica perché producono i migliori cibi di nicchia.
Ci domandiamo come mai il Sud Italia, pur producendo squisitezze indiscutibili soprattutto grazie all’ insostituibile valore aggiunto del sole che conferisce ad ogni prodotto della terra un gusto e delle qualità ineguagliabili, è penalizzato anche nel campo del gusto. Riteniamo che anche in questo caso la volontà degli stessi signori senza scrupoli che vogliono tenere la Sicilia ed il Meridione d’Italia in una condizione di sudditanza prevalga sulla libertà di tutti per trarne pochi biechi vantaggi personali.”

 

                                                                                   Associazione Antiestorsione di Catania