Quanti pupi di pezza e pupari dovranno essere arrestati prima che Catania si rialzi?

La città sprofonda sempre più in basso. Al dissesto finanziario si accompagna un dissesto morale e civile sempre più evidente.
La recente operazione giudiziaria, che ha coinvolto professionisti illustri presenti, tra l’altro, all’interno di consigli di amministrazione di enti pubblici e privati, ha fatto emergere un sistema sostanzialmente volto alla commissione di reati tendenti all’elusione della legge ed al guadagno illecito.
Precedenti inchieste – prima fra tutte l’operazione “Gorgone” – hanno evidenziato un perverso e strutturato intreccio tra mafia e pubblica amministrazione fino a spingere il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro a pronunciare parole forti e dirompenti, rivolgendo un appello a tutti gli amministratori che non sono collusi con la mafia: “Non siate conniventi, cercate di essere più attenti nel controllo di legalità del vostro territorio”.
Ecco il punto: fin quando, innanzi ingiustizie ed illiceità, faremo finta di nulla, volteremo il capo; fin quando non faremo dell’onestà, della correttezza e del rispetto dell’altro le nostre regole di vita da applicare in ogni campo del nostro agire, allora saremo destinati al degrado ed all’arretratezza.
Le città sono comunità fatte di uomini e donne che ne determinano la propria sorte, si abbandonino divisioni politiche, pregiudizi ideologici, invidie, personalismi che non producono altro che dissesti ed incapacità di risolvere problemi.
Non possiamo delegare, e se lo facessimo ci macchieremmo di ignavia, alla decisa e instancabile azione della magistratura catanese e delle forze dell’ordine, il compito di reprimere malaffare e corruzione, perché questo rappresenterebbe solo un argine, certamente importante, ma sia pur un argine destinato inevitabilmente a cedere.
Ed allora, l’unica strada da intraprendere, andando oltre il dolore urlato e le provocazioni lanciate, crediamo sia un deciso e determinato ri-scatto, un nuovo “patto per Catania”, facendo appello alle migliori risorse civili, sociali ed intellettuali affinché tutti insieme si trovi un moto di orgoglio per una ferma e decisa inversione di rotta.

AS.A.E.C. ASSOCIAZIONE ANTIESTORSIONE DI CATANIA

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