COMUNICATO

Un giorno importante!
Erano anni che a Giarre un imprenditore non si ribellava al pizzo!
Ed oggi ci siamo costituiti parte civile a sostegno del nostro socio Tonino Torrisi che abbiamo seguito e sostenuto lungo tutti questi mesi.
Insieme a noi il Comune di Giarre che ha avuto il coraggio e la fermezza di affermare ogni tutela a favore della libertà imprenditoriale contro l’oppressione della criminalità organizzata.
Un ringraziamento alla Compagnia Carabinieri di Giarre per la celerità e la professionalità con le quali ha condotto le indagini che hanno portato all’arresto.
Registriamo, purtroppo, l’assenza delle altre importanti associazioni di categoria: Unione Liberi Artigiani Giarre di cui l’imprenditore è socio e la Confcommercio Giarre.
Un’assenza che ci rammarica perchè dovremmo essere in tanti, tutti uniti.

https://catania.meridionews.it/articolo/81164/giarre-estorsione-a-imprenditore-decisione-rinviata-comune-si-costituisce-parte-civile-confcommercio-no/?fbclid=IwAR1_MFDIgogFJO6sTY4z3O9KRg3scoGm3K4xghA2ijDnqQ5V_HZRC0ks3YY

COMUNICATO

L’associazione Asaec saluta il nuovo ministro degli Interni Luciana Lamorgese.
” Il ministero degli interni è da sempre il nostro punto di riferimento istituzionale ed operativo. Siamo certi che il nuovo ministro, forte della sua lunga esperienza, saprà intraprendere con decisione e fermezza ogni contrasto nei confronti delle organizzazioni mafiose ed anche di quella antimafia di facciata sempre in agguato e recentemente coinvolta in pesanti vicende giudiziarie, come nel caso che ha travolto l’ex delegato nazionale alla legalità di Confindustria Antonello Montante ed il suo “sistema”, passato, peraltro, nel 2015 dal Viminale in occasione del “protocollo di legalità” siglato tra Ministero e Confindustria proprio quando svolgeva funzioni di capogabinetto del ministero degli interni all’epoca in cui il dicastero era occupato da Angelino Alfano.
Al ministro Luciana Lamorgese ed a tutto il suo staff auguriamo buon lavoro!”

https://www.repubblica.it/politica/2019/09/04/news/luciana_lamorgese_ministra_dell_interno-235153230/?fbclid=IwAR32fHw3HEFIP8nddnPKL7GXpVj9jvrAfB7bhsxyD0ntoNptWYCpTpIRHJ8

IL TIFO A CATANIA.

Una mappa delle varie tifoserie catanesi dalla quale emergono pericolosi intrecci fra mafia, orientamenti politici e, chissà, forse anche interessi economici.
2 settembre 2019 Spesso, corruzione e vicende giudiziarie hanno allontanato molti appassionati sportivi consapevoli che di sana competizione sportiva, il calcio, non avesse ( e forse non ha) più nulla.
L’appello, rivolto a quella parte sana della tifoseria, è sempre lo stesso: emarginare, allontanare e denunciare chi utilizza il tifo per altri scopi.

https://catania.meridionews.it/articolo/80479/il-catania-e-i-leader-che-comandano-dentro-le-curve-tra-politica-mafia-e-parenti-ecco-la-mappa-del-tifo/?fbclid=IwAR3JNn99Zbt_97D8booxA531FPom1jdx6mQe0dmbiyU6QM8N3nJM5BnaueM

COMUNICATO

Allarme pizzo alla piana di Catania e non solo!
Esattamente un anno fa, presentammo un esposto alla Procura della Repubblica di Catania sul vasto e preoccupante fenomeno della mafia rurale.
Illustrammo, attraverso testimonianze raccolte e documenti, il perverso sistema che viene perpetrato ai danni degli imprenditori agricoli. Nell’ultimo anno si sono rivolti diversi agricoltori che abbiamo prontamente accompagnato alla denuncia.
Diversi sono stati i passi avanti compiuti nelle inchieste giudiziarie e dalle forze dell’ordine, ultimo, in ordine di tempo, la presenza del reparto carabinieri “cacciatori di Calabria” nelle zone dei Nebrodi.
Ma il problema è ancora lontano dall’essere risolto.
Nell’articolo apparso sul quotidiano La Sicilia del 12 agosto u.s. a firma di Gianluca Reale, emerge tutta la drammaticità di una situazione ormai insostenibile.
Accanto alle denunce convinte e senza reticenze è necessario una pronta e decisa reazione dello Stato.
L’aspetto repressivo deve coniugarsi con la massima attenzione da parte degli organi giudiziari.
Ciò che è in pericolo è la possibilità di sviluppo di imprese agricole sul nostro territorio, molte volte condotte da giovani.
Chiediamo, pertanto, a tutti i soggetti coinvolti, la massima attenzione su questo dilagante fenomeno.

 

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UNA BELLA NOTIZIA!

In questi ultimi giorni, il Fondo per il risarcimento delle vittime di mafia, estorsione ed usura (l.44/99) ha versato il saldo di quanto, un nostro socio, aveva richiesto a titolo di risarcimento dei danni causati dai suoi estorsori.
Dopo la denuncia, il lungo processo che ha portato alla condanna dei suoi aguzzini, ora anche questa bella notizia!
Denunciare conviene, sempre!

 

https://www.diritto.it/fondo-solidarieta-le-vittime-richieste-estorsive-ed-usura/?fbclid=IwAR0H63m62VAYrX_0wA4SfWP6NxoOCEtOsk-_ln2_nUiCUiVTeraZEP80pd8

Candidatevi!

Le borse lavoro si possono presentare entro il 20 agosto e i sei verranno selezionati a settembre.
Possono candidarsi persone di età compresa tra 18 e 65 anni, disoccupati e non beneficiari di altre misure di sostegno economico, e con Isee inferiore a 12mila euro.
Riceveranno 500 euro per sei mesi e lavoreranno venti ore alla settimana distribuite su cinque giorni.
Si occuperanno della custodia, della pulizia e della manutenzione dei boschi.

https://meridionews.it/articolo/80384/troina-disoccupati-a-lavoro-nei-terreni-tolti-ai-clan-si-occuperanno-dei-boschi-e-degli-asini-della-legalita/?fbclid=IwAR0aSrWyQcvmTBLhjdD44-LGac12FvI2hZmU5kMV21aOo9rOC6KMk5QmSUk

Il comune di Catania metta a bando i beni confiscati.

Oggi sul quotidiano “La Sicilia” il nostro intervento che sensibilizza rispetto un tema poco discusso: quello dei beni confiscati.

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COMUNICATO

“Ars: camera con vista?”
Due le vicende degne di nota che hanno accompagnato i lavori dell’Ars in questi ultimi giorni: la prima riguarda il rientro del deputato Pippo Gennuso, il quale, dopo aver patteggiato una pena per traffico di influenze illecite, rientra nel pieno esercizio dei suoi poteri parlamentari; il secondo riguarda l’onorevole Pullara – già componente della commissione regionale antimafia – il cui nome emerge nelle intercettazioni sull’inchiesta Halycon che hanno portato all’arresto per associazione mafiosa e concorso esterno dipendenti regionali ed esponenti di spicco della mafia licatese e che hanno evidenziato uno stretto legame tra interessi mafiosi e massoneria.
Ci chiediamo: con quale serenità, oggettività e disinteresse personale l’assemblea regionale siciliana può deliberare per il benessere della comunità?WhatsApp Image 2019-08-01 at 18.47.53

RIFLESSIONE

Perché il Comune di Catania non mette a bando i beni confiscati?
Ci siamo fatti questa domanda più volte perché, trovandoci nella necessità perenne di individuare un luogo dove collocare la sede dell’associazione, abbiamo pensato di poterlo individuare tra quelli presenti nell’elenco dei beni confiscati alla mafia disponibile nel sito del Comune di Catania.
Nello scorrere la tabella, ci siamo resi conto che tra quelli assegnati con affidamento diretto e quelli utilizzati per finalità pubbliche, ne rimangono diversi inutilizzati che potrebbero esser destinati ad un utilizzo sociale proficuo.
Non vogliamo riceverlo tramite un affidamento diretto – anche perché il regolamento approvato nel 2014 lo vieterebbe – ma attraverso la partecipazione ad un regolare bando pubblico che dia la possibilità anche ad altre associazioni di partecipare così che l’affidamento del bene o dei beni avvenga dopo l’esame di quelle proposte che ne individuino il miglior utilizzo sociale.
L’ultima volta, e forse l’unica, che il Comune di Catania ha messo a bando un bene confiscato, è risalente all’ormai lontano 2016, quando un gruppo di associazioni consorziate (Siciliani Giovani, Arci Catania, Fondazione Fava, associazione Gapa ed altre) ne vinsero l’affidamento rinominandolo “Giardino di Scidà”.
Ora chiediamo che il Comune di Catania si riattivi e provveda al più presto a mettere a bando quei beni confiscati lasciati abbandonati e che ricadono sotto la propria responsabile gestione, così da non mortificare le finalità indicate nella legge “La Torre” di un riutilizzo, a fini sociali, dei beni sottratti alla mafia.

https://catania.meridionews.it/articolo/79158/mafia-i-beni-confiscati-del-comune-che-restano-liberi-la-mappa-e-il-caso-della-bottega-di-via-castello-ursino/

LEGALITÀ DI RAZZA

La presenza del 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo di Roma a sostegno del progetto “Legalità di razza” è un importante segnale della presenza dello Stato che incoraggia e tutela lo sviluppo di aree rurali. Dopo la coraggiosa opera di sottrazione ai clan mafiosi delle  aree demaniali ora è fondamentale la salvaguardia e l’innesto di nuove attività economiche. Il progetto “Legalità di razza” deve essere sostenuto e salvaguardato.
Noi Asaec Antiestorsione di Catania ci siamo!

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