Oggi una delegazione della l’Associazione Asaec Antiestorsione di Catania ha incontrato il sindaco di Aci Castello Dottor Filippo Drago.
“È stata l’occasione per rinnovare e rafforzare la collaborazione con l’amministrazione castellese con la quale ci lega un rapporto pluridecennale” – dichiara il presidente Nicola Grassi – “nei prossimi mesi, di concerto con l’amministrazione comunale, organizzeremo un incontro incentrato sulla promozione degli strumenti legislativi e finanziari messi a disposizione dalle istituzioni a favore di imprenditori commercianti e artigiani che decidono di denunciare. Il tema della mafia, dell’estorsione e dell’usura è sempre attuale ed è per questo che non bisogna mai allentare l’attenzione”.
Associazione Antiestorsione di Catania
Inchiesta Girgenti Acque: 73 indagati tra politici, pubblici amministratori, imprenditori, liberi professionisti. I reati contestati, tra corruzione, truffa, riciclaggio, inquinamento ambientale, mettono in risalto un sistema di cooptazione, clientelare dove l’illegalità era il filo conduttore di tutte le azioni miranti a costruire ed orientare consenso elettorale al fine di accrescere il proprio potere. È necessario porre argine a questo sistema illegale mafioso attraverso una imprenditoria sana, legale che contrapponga al clientelismo, meritocrazia, alla corruzione il rispetto delle regole.
Associazione Antiestorsione di Catania
L’associazione Asaec Antiestorsione di Catania esprime solidarietà alla giornalista Luisa Santangelo ed a tutta la redazione di Meridionews in relazione alle minacce ricevute a seguito dei reportage sulla musica neomelodica a Catania e le parentele mafiose di due degli artisti nominati all’interno del servizio. Condanniamo fermamente ogni forma di violenza verbale e di censura ed auspichiamo che i vertici della Polizia Postale di Catania possono far luce sul grave accaduto.
Associazione Antiestorsione di Catania
La mafia del pizzo colpisce inesorabilmente i locali notturni e le discoteche frequentate da tutti colpiscono le modalità attraverso le quali viene consumata l’estorsione. Alla resistenza dell’imprenditore, Il prepotente estortore minaccia di organizzare liti e disordini all’interno della discoteca. Un plauso al lavoro svolto dal reparto antiracket della squadra mobile di Catania diretta dal dottor Antonio Salvago. Lo diciamo sempre lo ripeteremo: denunciare conviene sempre!
Associazione Antiestorsione di Catania
“L’arresto del Guglielmino impone alcune riflessioni su altri due argomenti di oggi apparentemente lontani tra loro ma che invece sono interconnessi perché fotografano una situazione drammatica.
La notizia più importante: da quanto apprendiamo dalla Polizia di Stato e dagli organi di informazione è stato arrestato un ‘imprenditore prestanome del clan Cappello a capo dei 13 supermercati MD che aveva lo scopo di riciclare i proventi della cosca.
Il nuovo questore ha giustamente sottolineato che l’imprenditore mafioso inquina il mercato poiché altera l’economia del luogo dove opera. Quando l’economia non è regolata dalla libera concorrenza si avvita su se stessa e muore.
Noi crediamo che il caso dei supermercati sia ancora più inquietante perché influisce sulla salute di tutti i cittadini anche i bambini: colui che traffica con la droga per conto della mafia pur sapendo che la droga uccide i nostri giovani può contemporaneamente gestire con responsabilità e coscienza i suoi supermercati per garantirne gli standard di qualità o di conservazione della merce esposta in vendita nei suoi scaffali?
Ci domandiamo con quale animo i catanesi potranno ancora frequentare questi supermercati.
E qui veniamo alla seconda notizia: sui dati ISTAT si evince che la Sicilia ha il PIL più basso d’Italia seconda solo alla Calabria. Il quadro mette in luce il fenomeno della povertà di un territorio legandola direttamente alla penetrazione mafiosa. La povertà, l’arretratezza, la disoccupazione, l’analfabetismo aumentano nelle regioni dove comanda la mafia.
Il fatto dimostra che l’interesse di pochi infimi personaggi danneggia irreparabilmente tutta la popolazione.
La terza notizia riguarda le eccellenze del gusto: tre regioni del Nord Italia sono state selezionate per una prestigiosa classifica perché producono i migliori cibi di nicchia.
Ci domandiamo come mai il Sud Italia, pur producendo squisitezze indiscutibili soprattutto grazie all’ insostituibile valore aggiunto del sole che conferisce ad ogni prodotto della terra un gusto e delle qualità ineguagliabili, è penalizzato anche nel campo del gusto. Riteniamo che anche in questo caso la volontà degli stessi signori senza scrupoli che vogliono tenere la Sicilia ed il Meridione d’Italia in una condizione di sudditanza prevalga sulla libertà di tutti per trarne pochi biechi vantaggi personali.”
Associazione Antiestorsione di Catania
Pochi sanno che la nostra Ass. Asaec Antiestorsione Di Catania è nata a Catania nel 1991 all’indomani dell’uccisione di Libero Grassi, di cui porta il nome! E’ stata la prima in provincia di Catania e la seconda in Sicilia, nata per iniziativa di imprenditori, commercianti ed artigiani che hanno deciso di ribellarsi alla mafia dell’estorsione ed intraprendere un cammino di libertà! Ancora oggi ci distinguiamo per questo ed a testa bassa, senza clamori aiutiamo colleghi imprenditori, commercianti ed artigiani che si ribellano. Domani in tv ritroveremo la storia di Libero Grassi. Lo ricorderemo così…
Associazione Antiestorsione di Catania
Ancora una volta, gli imprenditori, i commercianti gli artigiani, le donne e gli uomini della associazione Asaec Antiestorsione di Catania ci troviamo tutti a manifestare solidarietà nei confronti di persone coraggiose che hanno avviato uno tra i progetti culturali, sociali e sportivi più impegnativi in uno dei quartieri più complessi della nostra città.
Ferma condanna, dunque, per qualsiasi gesto violento, criminale e mafioso che impedisce il normale svolgimento delle attività democratiche in qualsiasi comunità, soprattutto quando si sottraggono ragazzi ed adulti al nulla e quindi all‘influenza della criminalità organizzata, dando loro aggregazione sociale, identità e pensiero.
Nelle ultime settimane il nostro territorio è stato costellato da incendi dolosi che hanno distrutto attività commerciali (una macelleria a Linguaglossa) ed ora anche associazioni sportive ed attività ricreative.
Chi è e quali i motivi che stanno dietro a questi atti intimidatori?
Questa è la domanda, dai risvolti più inquietanti, alla quale dobbiamo tutti insieme trovare risposta.
Noi faremo la nostra parte lasciando che gli inquirenti svolgano il loro lavoro investigativo contando sulla collaborazione di tutti.
Associazione Antiestorsione di Catania
“L’associazione Asaec Antiestorsione di Catania esprime grande soddisfazione per l’operazione “Stige” condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, ma anche forte preoccupazione per il cambiamento in atto nel rapporto fra mafia e politica. Se è vero che è nel Dna della mafia la ricerca del rapporto con il potere politico, oggi le mafie cercano esse stesse di farsi potere politico candidando direttamente i capi mafia a rappresentanti di una comunità.”
Associazione Antiestorsione di Catania
“Come associazione Antiestorsione di Catania in passato abbiamo espresso dubbi e perplessità rispetto all’utilizzo della militanza antimafia come mezzo di propaganda elettorale (cartellonistica di Nello Musumeci in campagna elettorale) oggi ci troviamo a mostrare tutto il nostro disappunto, amarezza e preoccupazione per la proposta di abolizione del c.d. 41 bis presente nel programma del movimento politico “Potere al Popolo”.
Non possiamo esimerci – considerata la nostra quotidiana e faticosa lotta alla mafia perpetrata da imprenditori e commercianti che coraggiosamente decidono di intraprendere la strada della denuncia – dall’esprimere urgente preoccupazione per una proposta di abolizione di un sistema detentivo fortemente voluto proprio da coloro che la mafia l’hanno combattuta e, scontrandosi con essa, sono morti.
Assume, altresì, particolare allarme sociale l’abolizione 41 bis poiché essa – ricordiamo – fu uno dei punti della cosìdetta trattativa stato-mafia contenuta nel c.d. “Papello”, affinché lo Stato concedesse un’attenuazione del carcere duro ai mafiosi in cambio di una tregua nel metodo stragista.
Desta, infine, particolare perplessità e disappunto come, ancora una volta, cortei di commemorazione alle vittime di atroci delitti di mafia (da Giuseppe Fava a Peppino Impastato, da Beppe Alfano a Piersanti Mattarella) diventino palcoscenico e passerella per la più becera propaganda politica, soprattutto se questa inneggia all’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo. Oltre al danno, la beffa per i morti di mafia e per tutti coloro che la mafia la guardano in faccia e la sfidano apertamente senza la protezione di divise o immunità particolari.
Il carcere duro del 41 bis è, e deve rimanere, un cardine del contrasto alle mafie.
Associazione Antiestorsione di Catania